
E’ bello vedere poi che dall’altra parte, non c’è alcun disagio per il setting più tecnologico. Le persone si aprono, parlano ed esprimono le loro emozioni esattamente come gli utenti che vedo in studio.
Ho fatto terapia online con persone che si sentivano più a loro agio a fare le sedute a distanza, in un ambiente per loro familiare come la propria abitazione, poi ci sono stati altri che invece hanno svolto senza problemi le sedute dal proprio posto di lavoro o addirittura in auto.
A meno che una persona non preferisca andare in studio, perché magari lo vede come uno spazio neutro, adibito al lavoro su di sé, avendo anche una presenza fisica davanti, in effetti il posto dove fai terapia può passare in secondo piano. L’importante è che la persona si senta a suo agio e soprattutto si crei un’alleanza con il terapeuta che permetta di lavorare al meglio.
Mi piace questa possibilità di abbattere le barriere per una psicologia alla portata di tutti, senza più limiti di spazio e di tempo. Le persone in questo modo possono scegliere tra un ventaglio più ampio di professionisti e riuscire a trovare quello davvero più adatto a loro, così come il terapeuta può arrivare ben oltre i confini della propria città.
Sono tante le richieste che mi arrivano di sedute psicologiche online in pausa pranzo, un momento che sempre più persone scelgono di dedicare a se stesse, in un orario in cui non intaccano altre attività e impegni familiari e sociali. Si collegano da una stanza vuota dell’ufficio o addirittura nella propria auto, senza provare alcun tipo di imbarazzo, lo schermo non viene più percepito come uno strumento che divide, bensì come una porta aperta verso l’altro.
E’ possibile effettuare terapie online individuali o di coppia, le terapie familiari invece, considerando il numero di persone coinvolte, è più utile e funzionale svolgerle in presenza.

